Non piace ai produttori italiani d’olio d’oliva la proposta della Commissione europea di autorizzare la vendita di olio sfuso con l’obiettivo di diminuire la quantità di imballaggi utilizzati e quindi di essere più sostenibili.

Il coordinamento Agrinsieme, che riunisce quasi tutte le principali sigle dell’agricoltura italiana – Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari – ha scritto una lettera al ministero della Politiche agricole chiedendo che l’Italia a Bruxelles dica “no” alla proposta di modifica del Regolamento di esecuzione 29/2012.

Il timore degli olivicoltori è che la vendita sfusa faciliti le frodi e permetta di “tagliare” le partite di olio con prodotti più competitivi di quelli italiani dal punto di vista dei prezzi. A tutto svantaggio della qualità: la proposta della Commissione Ue, scrive Agrinsieme, renderebbe impossibile monitorare e garantire la qualità dell’olio d’oliva rimanente nel contenitore dopo la sua apertura.



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