Tetto al gas, primo accordo Italia-Germania a Bruxelles

Primo compromesso tra i ministri dell’Energia dei Paesi una Bruxelles sul principio di contenere i prezzi impazziti del gas, gonfiati dalla speculazione sulla Borsa di Amsterdam. Italia e Germania si sono accordate su un breve documento comune, insieme a tutti gli altri Paesi europei, che chiede alla Commissione europea di preparare una proposta in questo senso entro il vertice dei capi di Stato e di governo del 20 e 21 ottobre.

Ancora precario l’accordo comune e potrebbe anche saltare se il cancelliere tedesco Olaf Scholz o qualche altro leader mettesse il suo veto. I ministri all’unanimità oggi da Bruxelles propongono, però, due opzioni. La prima è «emendare i riferimenti all’indice Ttf nei contratti (di fornitura di gas, ndr) attraverso misure europee di tipo legale o regolamentare». L’indice Tft (Title Transfer Facility, il nome della piattaforma di Amsterdam die si scambiano i future sul gas) negli ultimi mesi è stato soggetto a enormi fluttuazioni ed effetti speculativi con l’impatto dei vari sviluppi legati alla guerra.

Eliminare o ridurre il ruolo di questo indice darebbe sicuramente molta maggiore stabilità al prezzo della materia prima per le imprese e le famiglie in Europa. Ma il documento dei ministri riconosce che ci sono «opinioni divergenti» sulla possibilità di un intervento sui contratti di fornitura già in vigore.

I ministri, quindi, propongono alla Ue una seconda opzione: un tetto un corridoio sule mercato all’ingrosso e la creazione di un meccanismo separato per fare combaciare l’offerta con la domanda se il testo al pezzo viene raggiunto.  



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