Durante la crisi economica globale del 2008-2011, l’export è stata la leva principale che ha permesso alle piccole medie imprese italiane, non solo di resistere, ma anche di continuare (o tornare rapidamente) a crescere in quegli anni difficile.

Ora, davanti alle incertezze provocate da eventi drammatici come la pandemia e la guerra in Ucraina e dalle loro conseguenze sull’economia globale, proprio l’export e più in generale le strategie di internazionalizzazione rischiano di essere compromessi.

Da qui l’esigenza per le aziende di trovare nuovi strumenti e metodi per non rinunciare a questo driver di crescita fondamentale per il made in Italy, che lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 516 miliardi di euro e che anche per il 2022 ha mantenuto un buon livello di crescita, sebbene più in valori che in volumi e con un rallentamento nella seconda parte dell’anno.



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