Gli analisti economici hanno notato una notevole crescita nel 2022 dei deflussi di capitale dall’Italia. Ma questa volta le ragioni non sono da attribuire alla politica monetaria della Banca Centrale Europea (Bce) con i suoi grandi programmi di acquisto titoli, ormai terminati: ora è la struttura dei flussi di liquidità da/verso il nostro Paese a essere cambiata notevolmente, per vari ordini di fattori.

Non a caso, il saldo Target2 (T2) dell’Italia, che è una cartina di tornasole dei movimenti complessivi di capitale da e verso l’estero, ha ripreso a peggiorare in maniera piuttosto repentina dopo alcuni anni di sostanziale stabilità. A luglio 2022 la Banca d’Italia contabilizzava 640 miliardi di € a debito nei confronti delle altre banche centrali nazionali (Bcn) appartenenti all’Eurosistema, a seguito di transazioni degli operatori finanziari nazionali.

Un anno fa (fine agosto 2021) questo saldo si assestava ad “appena” 472 miliardi. In sostanza in 12 mesi oltre 170 miliardi di € hanno lasciato il Paese, ma non è chiaro dal dato aggregato quali siano le ragioni né le destinazioni finali di queste somme.



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