Fmi: in discesa il debito pubblico globale, ma è colpa dell’inflazione

Il suggerimento del Fondo MOnetario Internazionale (FMI) è di tutelare i soggetti più esposti alla fiammata dei prezzi, senza pesare troppo sui conti pubblici e senza agire in contrasto con la stretta monetaria varata dalla Banche centrali. La crescita bassa o nulla impone questo ai Governi Governi.Secondo il Fisca Monitor, il report FMI del 12 ottobre, nel 2022, il debito pubblico globale scenderà al 91% del Pil, restando però a livelli storicamente alti.

La discesa del debito pubblico è l’effetto della riduzione del disavanzo generato dalle misure anti-Covid, della ripresa economica dopo il crollo pandemico, che però è ormai in piena frenata e in qualche caso si è trasformata in recessione, e della fiammata dell’inflazione (che però concorre al balzo dei costi di rifinanziamento). Malgrado la netta discesa dal 97% del Pil del 2021 (e dal 99,2% del 2020), il debito pubblico globale sarà di circa 7,5 punti percentuali più alto rispetto ai livelli prepandemici, sottolinea l’Fmi.



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