Il prezzo dell’invasione russa dell’Ucraina e dell’inflazione record diventa sempre più alto: il Fondo monetario internazionale abbassa ancora le stime di crescita del Pil globale e guarda con preoccupazione alle pesanti incognite che potrebbero trasformare la frenata in brusco stop, se non addirittura in recessione.

Uno scenario pessimistico, ma «plausibile», che penalizzerebbe soprattutto Europa e Stati Uniti. «Le prospettive si sono notevolmente oscurate in pochi mesi. Il mondo potrebbe presto ritrovarsi sull’orlo della recessione.

Tagliate le stime di crescita globale, ma guerra e inflazione possono causare danni ancora più gravi nel 2023. Italia meglio del previsto (Pil al 3% nel 2022).



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