La Federal Reserva ha confermato la sua linea dura. A luglio per la seconda volta consecutiva ha aumentato i tassi di 0,75 punti base, portandoli al 2,25%-2,50% – dall’1,50-1,75% – e ha segnalato che nuove strette «saranno necessarie».

La decisione è stata presa all’unanimità. Soltanto a giugno, invece, c’era stato invece un voto contrario, quello di Esther L. George, favorevole a un rialzo meno incisivo. Continueranno inoltre a essere ridotti i portafogli di titoli.

La diagnosi dell’economia sottolinea un indebolimento di alcuni indicatori relativa alla spesa e all’attività economica ma la creazione di nuovi posti di lavoro resta, come a giugno, «robusta» e il tasso di disoccupazione «basso». È scomparso il riferimento ai rischi generati dai lockdown cinesi.



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